Nel progetto di Carlo Maciachini per il Cimitero Monumentale di Milano già erano comprese le aree laterali destinate agli Acattolici e agli Israeliti. All’indomani dell’Unità d’Italia, in un clima di grande trasformazione anche urbana della città, Milano dava voce ad un desiderio di apertura che la proiettava verso il futuro, scegliendo la neutralità di culto che potesse garantire una dimora eterna a tutti. Un Famedio, dunque non una chiesa, ne costituisce, anche per la sua posizione centrale e rilevata, l’emblema più concreto, fatto di marmi, pinnacoli e idealismi. Eppure, nei percorsi che attraversano il Cimitero Monumentale, il Cimitero Israelitico, inaugurato nel 1872, resta spesso a margine. Un percorso, fatto di arte, ma anche di narrazione della città e dei suoi illustri protagonisti, ripercorre diversità e similitudini, rispetto al percorso tradizionale. Ne emerge, in filigrana, anche la storia di una Comunità integrata, che fu non solo partecipe, ma anche protagonista della vita della città, come dimostrano i nomi dei banchieri Jarach o di Moisè Loria, ispiratore della Società Umanitaria; degli editori Treves o della famiglia Pisa.
Natura e Esperienze
Il Cimitero Israelitico al Monumentale
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Il Cimitero Israelitico al Monumentale
Una visita guidata particolare per conoscere un pezzo di storia del nostro recente passato quando all’indomani dell’Unità d’Italia, in un clima di grande trasformazione anche urbana della città, Milano dava voce ad un desiderio di apertura che la proiettava verso il futuro, scegliendo la neutralità di culto che potesse garantire una dimora eterna a tutti.
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IL CIMITERO ISRAELITICO AL MONUMENTALE
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